Ristorante al termine dell'Universo - Douglas Adams {Recensione no-spoiler}

Buongiorno a tutti lettori,

bentornati sul blog! La recensione di oggi non è per tutti, perché vi parlerò del secondo volume di una "trilogia in cinque parti" (sì avete capito bene), ovvero Ristorante al termine dell'Universo di Douglas Adams. Se questo titolo non vi risulta familiare sicuramente però conoscete l'autore e, nel caso non lo abbiate ancora letto, vi rimando alla recensione del primo volume: Guida galattica per autostoppisti (qui), che oltre ad essere un classico del genere fantascientifico, è un titoli che tutti dovrebbero leggere per sperimentare la gioia di ridere leggendo. Ma il secondo libro di questa saga è all'altezza del primo? Ve ne parlo qui.


Titolo: Ristorante al termine dell'Universo
Autore: Douglas Adams
Editore: Mondadori
Data pubblicazione: 1980
Pagine: 172

In Ristorante al termine dell'Universo ritroviamo i personaggi principali a cui ci eravamo affezionati nel primo libro: 
Arthur Dent, uno degli umani sopravvissuti alla distruzione della Terra avvenuta per far posto ad un'autostrada intergalattica; 
il suo amico Ford Prefect, un alieno che ha vissuto per anni fra i terrestri e che si è dato questo strano nome pensando che le forme di vita intelligenti sul pianeta fossero le automobili; 
Zaphod Beeblebrox, alieno a due teste ed ex presidente della Galassia, che ha rubato l'astronave con il motore più potente (e improbabile) che esista; 
Trillian, umana scappata dalla Terra insieme a Zaphod; e infine Marvin, il robot più depresso del mondo.

Sono questi gli strambi protagonisti del secondo capitolo di una delle saghe fantascientifiche più famose in circolazione. A differenza del primo libro però, qui i cinque personaggi saranno spesso divisi: Arthur con Ford; e Trillian e Marvin con Zaphod. È proprio quest'ultimo che, secondo me, viene approfondito e sviluppato maggiormente e diventa più apprezzabile agli occhi del lettore.
Zaphod è un personaggio singolare: nel volume precedente rivela di aver oscurato una parte della propria mente, in modo che nessuno potesse scoprire il suo vero progetto, ma adesso è lui stesso ad essere ignaro della missione che deve compiere e si ritrova ad agire senza sapere il perché. In questo secondo libro scopriamo qualcosa in più su questo aspetto della storia davvero interessante.

Non mancheranno comunque anche avventure che coinvolgeranno tutti i protagonisti, come ad esempio la visita al Ristorante che dà il titolo al libro: il luogo in cui tutti, mangiando allegramente, possono ammirare la fine dell'Universo con i propri occhi. Un'assurdità vero? Beh no. Douglas Adams dà una spiegazione favolosa di come ciò possa essere possibile. Ma non vi faccio spoiler..

Che dire, anche in questo secondo volume l'autore dimostra una genialità stupefacente. È impossibile non chiedersi in continuazione come abbia fatto Adams ad inventare tutte le straordinarie creature che popolano la serie, tutti i diversi mondi del Cosmo, e tutti gli strani eventi che il lettore si trova a vivere.
È inspiegabile la moltitudine di elementi assurdi che si possono trovare in questo libro eppure essi, intrecciati tutti insieme, magicamente assumono una loro logica.
E ancora una volta ho riso come nessun altro autore riesce a farmi ridere. L'ironia di Douglas Adams arriva all'improvviso, non te l'aspetti e ti coglie di sorpresa.

Leggere questa saga è rinvigorente: costante sorriso stampato sulle labbra, cenni di assenso, occhi sbarrati di fronte alla logica delle assurdità che l'autore racconta e risate spontanee.

Che volete di più?

Ma quali differenze ci sono tra questo e il volume precedente?
Beh nel primo c'era ovviamente l'effetto sorpresa, la novità della storia e dello stile di scrittura dell'autore. I volumi successivi nelle saghe sono sempre un po' svantaggiati dalle alte aspettative.
E come previsto, credo che Guida galattica per autostoppisti sia superiore: trovo che in questo secondo volume sia meno presente l'aspetto critico che c'era nel primo, vi è invece una predominanza di elementi prettamente fantascientifici e quindi scollegati dal nostro mondo. Anche se le perle dell'autore non sono del tutto assenti:

"Il guaio di quasi tutte le forme di trasporto, pensò, era che procuravano più svantaggi che vantaggi. Sulla Terra c'era stato per esempio il problema delle macchine. Gli svantaggi che comportava l'estrarre mucchi di bitume nero e colloso dal suolo dove era stato fino a un certo tempo (e per fortuna della gente) opportunamente nascosto, il trasformarlo in catrame con cui coprire la terra, in fumo con cui riempire l'aria, in scorie con cui inquinare il mare sembravano avere ben più peso dell'unico vantaggio costituito dal fatto di riuscire ad andare più in fretta da un posto all'altro. Considerato anche che, molto spesso, il posto in cui si arrivava era in genere, proprio a causa della velocità delle comunicazioni, assai simile a quello di partenza, ovvero pieno di catrame e di fumo, e senza pesci per via dell'acqua inquinata."


Se devo scegliere una cosa che mi è piaciuta di meno, è stato il finale, perché l'ho trovato un po' troppo amaro rispetto al tono generale dei libri.
Nonostante questo comunque Ristorante al termine dell'universo non mi ha delusa: mi aspettavo fosse leggermente inferiore al primo ma sono rimasta piacevolmente sorpresa quando mi sono comunque ritrovata a ridere innumerevoli volte.

Questo libro mi ha risollevato il morale in giornate decisamente stressanti.

Quindi, vi consiglio Guida galattica per autostoppisti? Assolutamente sì.
Vi consiglio di proseguire la saga con il secondo volume? Assolutamente sì.

VOTO: 🌞🌞🌞🌞
4

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Voi avete mai letto qualcosa di Douglas Adams?
Avete visto il film ispirato al libro?
Fatemi sapere!

Vi mando un bacione,
Silvia 💕

Commenti

  1. Ciao Silvia! Sto leggendo proprio in questi giorni il primo volume della Guida galattica e lo trovo davvero particolare. Difficile dire se lo adoro o lo vorrei terminare al più presto. Sicuramente è una lettura da fare perchè molto originale! Ma non so ancora se continuerò con la saga!! Il tuo post comunque mi ha fatto venire una certa voglia di leggerlo:)

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    1. Ciao :) Sicuramente è una lettura particolare quindi ti consiglio di finire il primo e vedere cosa ne pensi (spero che propenderai per l'adorarlo! :D ).
      Se però non dovesse piacerti pazienza e avanti il prossimo, puoi anche fermarti al primo senza rimanere in sospeso ;) Buona serata e se ti va aggiornami a fine lettura :)

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  2. Mi trovo d'accordo con la tua recensione: personalmente ho trovato il primo libro spettacolare e geniale, mentre il secondo libro mi ha lasciato un pelo più perplessa, nonostante l'autore si confermi come un genio assoluto dell'assurdo e della fantascienza umoristica.
    A proposito di libri che fanno ridere, hai mai letto Terry Pratchett?
    https://unicoargentovivo.wordpress.com/

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    1. Ciao :) Il primo in effetti ha una marcia in più. Di Terry Pratchett non ho mai letto niente ma me ne hanno parlato benissimo, e mi ispirava un sacco, solo che poi sono andata a controllare quale libro leggere e ho scoperto che sono un'infinità!! Quindi alla fine non ho preso niente ahah però si, devo rimediare!

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