Il tempo dell'attesa - Elizabeth Jane Howard {Recensione no-spoiler}
Buongiorno a tutti lettori,
bentornati sul blog! Oggi c'è una recensione speciale, che testimonia la parte positiva dei social e la bellissima community di lettori che si è creata: una recensione doppia! Ebbene sì, io e Annamaria del blog La contessa rampante abbiamo legato molto e abbiamo deciso di leggere un libro insieme: il secondo volume della saga dei Cazalet. Se non sapete di cosa sto parlando, andate a leggere la recensione del primo libro (che ho amato!) qui. In ogni caso potete tranquillamente leggere anche questo articolo perché eviterò ogni spoiler importante! Eccovi quindi la recensione de Gli anni dell'attesa di Elizabeth Jane Howard.
La saga dei Cazalet ha spopolato in questi ultimi anni e forse già sapete che si tratta di una saga familiare che racconta la vita e le abitudini di un'ampia famiglia inglese della prima metà del '900, composta da uomini, donne e bambini di un po' tutte le età.
Leggere insieme è stato bellissimo e come forse noterete ci siamo anche trovate d'accordo praticamente su tutto. 💕
Se volete acquistare i libri della saga potete farlo al seguente link che vi rimanderà al sito di IBS. Acquistando qualsiasi articolo da tale link dovrei ricevere una piccola commissione che mi aiuterà a portare avanti il blog. Grazie infinite a tutti!
bentornati sul blog! Oggi c'è una recensione speciale, che testimonia la parte positiva dei social e la bellissima community di lettori che si è creata: una recensione doppia! Ebbene sì, io e Annamaria del blog La contessa rampante abbiamo legato molto e abbiamo deciso di leggere un libro insieme: il secondo volume della saga dei Cazalet. Se non sapete di cosa sto parlando, andate a leggere la recensione del primo libro (che ho amato!) qui. In ogni caso potete tranquillamente leggere anche questo articolo perché eviterò ogni spoiler importante! Eccovi quindi la recensione de Gli anni dell'attesa di Elizabeth Jane Howard.
Titolo: Il tempo dell'attesa
Autore: Elizabeth Jane Howard
Editore: Fazi
Data pubblicazione: 1991 / 2016
Pagine: 624
La saga dei Cazalet ha spopolato in questi ultimi anni e forse già sapete che si tratta di una saga familiare che racconta la vita e le abitudini di un'ampia famiglia inglese della prima metà del '900, composta da uomini, donne e bambini di un po' tutte le età.
La caratteristica migliore di questi libri forse è proprio la coralità della narrazione, che spazia continuamente tra punti di vista diversi e crea nel lettore un senso di familiarità e di coinvolgimento nelle vicende e nei problemi dei personaggi.
All'inizio di questo secondo volume infatti, come mi aspettavo, sono stata catapultata totalmente nella storia: nonostante siano passati mesi dalla lettura del capitolo precedente, non ho avuto bisogno di riadeguarmi ai nomi dei numerosi protagonisti e alle loro storie; è stato un po' come tornare in un luogo perfettamente conosciuto, come quando si torna a casa dopo aver passato molto tempo lontani.
Ma, c'è un ma. Dopo l'iniziale sensazione di immediato comfort infatti qualcosa cambia: siamo nel 1939, e scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Le conseguenze, ovviamente, non tardano ad arrivare.
Si inizia a percepire un'atmosfera di gelo e ansia che non è per niente tipica della famiglia Cazalet: tutti hanno bisogno di fare qualcosa, alcune donne vogliono arruolarsi come infermiere, alcuni uomini come soldati, qualcuno si dichiara pacifista e vorrebbe agire contro il conflitto, altri non danno la giusta importanza alla situazione. La guerra entra prepotentemente nella vita dei Cazalet, e stravolge la loro quotidianità.
Ciononostante, essa rimane allo stesso tempo sullo sfondo: non si narrano le battaglie o le difficoltà affrontate da coloro che si sono effettivamente arruolati, non si parla della vita vera nella guerra; purtroppo noi rimaniamo a casa, insieme alle donne e ai più piccoli.
E dico purtroppo perché in questo modo la nostra visione della vita dei protagonisti rimane parziale: l'attenzione di tutto il libro continua ad essere rivolta alla famiglia nella villa di campagna, Home Place, o nei pressi di Londra. Quello che succede all'esterno, la Storia, lo viviamo solo attraverso notizie sussurrate o lette nei giornali, aerei militari che volano, bombardamenti nelle vicinanze.. E soprattutto attraverso le diverse abitudini che i Cazalet devono adottare: le loro giornate diventano ripetitive, tutti si trovano costretti a tanti lavori diversi, rammendare, cucinare, raccogliere legna, per far fronte alle mancanze dovute alla guerra. La noia e la monotonia, la situazione di stallo, si percepiscono moltissimo. C'è un senso di impotenza e di tristezza che aleggia nella famiglia e che si impadronisce anche del lettore.
È quindi inevitabile che la lettura sia più lenta rispetto a quella del primo libro, e anche meno avvincente.
Non c'è più la spensieratezza e la freschezza che avevo amato ne Gli anni della leggerezza, e il fatto è che non ci sono neanche emozioni forti, combattimenti, adrenalina.
Sicuramente la Howard non scherza quando sceglie i titoli dei suoi romanzi: questo secondo volume è un libro di transizione, di attesa di qualcos'altro.
Nonostante questa sia la mia visione generale del romanzo, non pensiate che non mi sia piaciuto!
C'è innanzitutto una bella novità in questo secondo volume: in alcuni capitoli viene meno la narrazione corale ed essi si concentrano su singoli personaggi. Questo permette di approfondire la conoscenza di molti membri della famiglia e di entrare in sintonia con loro.
Ad esempio ho adorato Clary, che è stata per me una rivelazione. Attraverso di lei l'autrice parla dell'ipocrisia di alcuni adulti, che credono sia meglio tenere lontani i più piccoli dalla conoscenza di eventi tragici, parla della guerra e di quanto sia terribile, parla di vecchiaia e morte. Clary diventa portatrice di tutti i messaggi più importanti di questa storia: quanto sia fondamentale la speranza in una situazione del genere, quanto possano aiutare l'amicizia e il perdono, ma allo stesso tempo anche quanto sia necessario essere diretti e onesti, evitando falsi buonismi e inutili menzogne. Clary è speciale perché non si vergogna di quello che prova e lo ammette, anche se è un sentimento negativo.
Per di più ama scrivere, e ho avuto la sensazione che la Howard abbia espresso la sua personale opinione sulla scrittura attraverso Clary: pagine meravigliose che ogni lettore amerà.
Ci sono anche tanti altri personaggi che maturano ed evolvono: Zoe, nonostante sia alquanto odiosa in alcuni momenti, inizia a trasformarsi e a crescere pian piano, diventando sempre più adulta; Polly inizia a capire la vita vera e, pur mantenendo la sua infinita dolcezza, a fare qualcosa per migliorare; Louise si trova a vivere l'adolescenza e le prime relazioni, e a scoprire il valore dell'amicizia.
I colpi di scena non mancano: c'è chi partorisce, chi subisce una perdita, chi rimane devastato dalla guerra, chi deve affrontare la malattia. I temi del libro sono troppi per essere elencati qui, ma sappiate che Elizabeth Jane Howard è sempre bravissima a presentare la vita in tutte le sue sfumature e i suoi personaggi sono sempre talmente umani da apparire reali, in carne ed ossa. Nessuno dei Cazalet infatti è perfetto, anzi.
Leggendo questo libro ho provato pietà per chi forse non se la meriterebbe, ho provato dolore per chi soffre, ho provato speranza per chi sembra aver trovato il suo personale modo di essere felice.
Insomma ragazzi, se vi è piaciuto il primo volume, continuate assolutamente con il secondo sapendo che sarà di transizione, necessario al successivo svolgersi della storia. Mi aspetto un terzo libro con i fiocchi!
Se invece non avete mai letto i Cazalet, io ve li consiglio assolutamente.
Ma, cari lettori, prima di finire questo articolo c'è una sorpresina! Io e Annamaria abbiamo pensato di fare un botta e risposta per confrontarci un po' e darvi un'idea delle nostre opinioni. Trovate qui sotto la prima parte, mentre per la seconda potete andare sul blog di Anna.
All'inizio di questo secondo volume infatti, come mi aspettavo, sono stata catapultata totalmente nella storia: nonostante siano passati mesi dalla lettura del capitolo precedente, non ho avuto bisogno di riadeguarmi ai nomi dei numerosi protagonisti e alle loro storie; è stato un po' come tornare in un luogo perfettamente conosciuto, come quando si torna a casa dopo aver passato molto tempo lontani.
Ma, c'è un ma. Dopo l'iniziale sensazione di immediato comfort infatti qualcosa cambia: siamo nel 1939, e scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Le conseguenze, ovviamente, non tardano ad arrivare.
Si inizia a percepire un'atmosfera di gelo e ansia che non è per niente tipica della famiglia Cazalet: tutti hanno bisogno di fare qualcosa, alcune donne vogliono arruolarsi come infermiere, alcuni uomini come soldati, qualcuno si dichiara pacifista e vorrebbe agire contro il conflitto, altri non danno la giusta importanza alla situazione. La guerra entra prepotentemente nella vita dei Cazalet, e stravolge la loro quotidianità.
Ciononostante, essa rimane allo stesso tempo sullo sfondo: non si narrano le battaglie o le difficoltà affrontate da coloro che si sono effettivamente arruolati, non si parla della vita vera nella guerra; purtroppo noi rimaniamo a casa, insieme alle donne e ai più piccoli.
E dico purtroppo perché in questo modo la nostra visione della vita dei protagonisti rimane parziale: l'attenzione di tutto il libro continua ad essere rivolta alla famiglia nella villa di campagna, Home Place, o nei pressi di Londra. Quello che succede all'esterno, la Storia, lo viviamo solo attraverso notizie sussurrate o lette nei giornali, aerei militari che volano, bombardamenti nelle vicinanze.. E soprattutto attraverso le diverse abitudini che i Cazalet devono adottare: le loro giornate diventano ripetitive, tutti si trovano costretti a tanti lavori diversi, rammendare, cucinare, raccogliere legna, per far fronte alle mancanze dovute alla guerra. La noia e la monotonia, la situazione di stallo, si percepiscono moltissimo. C'è un senso di impotenza e di tristezza che aleggia nella famiglia e che si impadronisce anche del lettore.
È quindi inevitabile che la lettura sia più lenta rispetto a quella del primo libro, e anche meno avvincente.
Non c'è più la spensieratezza e la freschezza che avevo amato ne Gli anni della leggerezza, e il fatto è che non ci sono neanche emozioni forti, combattimenti, adrenalina.
Sicuramente la Howard non scherza quando sceglie i titoli dei suoi romanzi: questo secondo volume è un libro di transizione, di attesa di qualcos'altro.
Nonostante questa sia la mia visione generale del romanzo, non pensiate che non mi sia piaciuto!
C'è innanzitutto una bella novità in questo secondo volume: in alcuni capitoli viene meno la narrazione corale ed essi si concentrano su singoli personaggi. Questo permette di approfondire la conoscenza di molti membri della famiglia e di entrare in sintonia con loro.
Ad esempio ho adorato Clary, che è stata per me una rivelazione. Attraverso di lei l'autrice parla dell'ipocrisia di alcuni adulti, che credono sia meglio tenere lontani i più piccoli dalla conoscenza di eventi tragici, parla della guerra e di quanto sia terribile, parla di vecchiaia e morte. Clary diventa portatrice di tutti i messaggi più importanti di questa storia: quanto sia fondamentale la speranza in una situazione del genere, quanto possano aiutare l'amicizia e il perdono, ma allo stesso tempo anche quanto sia necessario essere diretti e onesti, evitando falsi buonismi e inutili menzogne. Clary è speciale perché non si vergogna di quello che prova e lo ammette, anche se è un sentimento negativo.
Per di più ama scrivere, e ho avuto la sensazione che la Howard abbia espresso la sua personale opinione sulla scrittura attraverso Clary: pagine meravigliose che ogni lettore amerà.
Ci sono anche tanti altri personaggi che maturano ed evolvono: Zoe, nonostante sia alquanto odiosa in alcuni momenti, inizia a trasformarsi e a crescere pian piano, diventando sempre più adulta; Polly inizia a capire la vita vera e, pur mantenendo la sua infinita dolcezza, a fare qualcosa per migliorare; Louise si trova a vivere l'adolescenza e le prime relazioni, e a scoprire il valore dell'amicizia.
I colpi di scena non mancano: c'è chi partorisce, chi subisce una perdita, chi rimane devastato dalla guerra, chi deve affrontare la malattia. I temi del libro sono troppi per essere elencati qui, ma sappiate che Elizabeth Jane Howard è sempre bravissima a presentare la vita in tutte le sue sfumature e i suoi personaggi sono sempre talmente umani da apparire reali, in carne ed ossa. Nessuno dei Cazalet infatti è perfetto, anzi.
Leggendo questo libro ho provato pietà per chi forse non se la meriterebbe, ho provato dolore per chi soffre, ho provato speranza per chi sembra aver trovato il suo personale modo di essere felice.
VOTO: 🌞🌞🌞e mezzo
3.5
Insomma ragazzi, se vi è piaciuto il primo volume, continuate assolutamente con il secondo sapendo che sarà di transizione, necessario al successivo svolgersi della storia. Mi aspetto un terzo libro con i fiocchi!
Se invece non avete mai letto i Cazalet, io ve li consiglio assolutamente.
Ma, cari lettori, prima di finire questo articolo c'è una sorpresina! Io e Annamaria abbiamo pensato di fare un botta e risposta per confrontarci un po' e darvi un'idea delle nostre opinioni. Trovate qui sotto la prima parte, mentre per la seconda potete andare sul blog di Anna.
"Botta e risposta" con Annamaria del blog La contessa Rampante
Ti aspetti che il terzo volume sia migliore del secondo?
A: Lo spero vivamente.
S: Sì, spero in una narrazione più vivace, che affronti maggiormente il tema della guerra.
Qual è il tuo personaggio femminile preferito?
A: Il mio personaggio femminile preferito è Clary.
S: Clary, anche se se la gioca con Polly, che era la mia preferita nel primo volume.
Descrivi i seguenti personaggi con un solo aggettivo:
A: Lo spero vivamente.
S: Sì, spero in una narrazione più vivace, che affronti maggiormente il tema della guerra.
Qual è il tuo personaggio femminile preferito?
A: Il mio personaggio femminile preferito è Clary.
S: Clary, anche se se la gioca con Polly, che era la mia preferita nel primo volume.
Descrivi i seguenti personaggi con un solo aggettivo:
A: Polly - insicura; Sybil - mansueta; Louise - ambiziosa.
S: Polly - dolce; Sybil - dignitosa; Louise - superficiale.
Edward, Archie, Christopher: chi sposi, chi baci, chi butti via?
A: Sposo Archie, bacio Christopher, butto via ASSOLUTAMENTE Edward.
S: Sposo Christopher, bacio Archie e butto via Edward (ciao Edwarddd!).
Rachel, Sybil, Louise: chi sposi, chi baci, chi butti via?
A: Sposo Rachel, bacio Sybil e butto via Louise.
S: Sposo Sybil, bacio Rachel, butto via Louise.
Qual è il tuo capitolo preferito?
A: Quello di Clary, Maggio-Giugno 1940.
S: Anche per me Clary Maggio-Giugno '40, narrato in gran parte in forma di lettere, e il seguente, Polly 1940.
S: Polly - dolce; Sybil - dignitosa; Louise - superficiale.
Edward, Archie, Christopher: chi sposi, chi baci, chi butti via?
A: Sposo Archie, bacio Christopher, butto via ASSOLUTAMENTE Edward.
S: Sposo Christopher, bacio Archie e butto via Edward (ciao Edwarddd!).
Rachel, Sybil, Louise: chi sposi, chi baci, chi butti via?
A: Sposo Rachel, bacio Sybil e butto via Louise.
S: Sposo Sybil, bacio Rachel, butto via Louise.
Qual è il tuo capitolo preferito?
A: Quello di Clary, Maggio-Giugno 1940.
S: Anche per me Clary Maggio-Giugno '40, narrato in gran parte in forma di lettere, e il seguente, Polly 1940.
Spero che l'idea vi sia piaciuta e mi raccomando, andate a leggere la seconda parte del Botta e Risposta e la recensione di Anna sul suo blog ⇒ QUI.
Leggere insieme è stato bellissimo e come forse noterete ci siamo anche trovate d'accordo praticamente su tutto. 💕
Se volete acquistare i libri della saga potete farlo al seguente link che vi rimanderà al sito di IBS. Acquistando qualsiasi articolo da tale link dovrei ricevere una piccola commissione che mi aiuterà a portare avanti il blog. Grazie infinite a tutti!
Questa recensione è super dettagliata e non potevi descrivere meglio il mondo dei Cazalet. Inutile dire che sono d'accordo su tutto, no? :*
RispondiEliminaAhaha però alla fine sono contenta che siamo d'accordo :* :*
EliminaCiao Silvia! Trovo veramente carina l'idea del botta e risposta con chi ha letto e apprezzato il romanzo. Complimenti a entrambe!
RispondiEliminaAnche io ho trovato un po' lento il secondo volume della saga, ma da amante della Howard non posso che dirti di andare avanti!
Ciao Alessandra :) Grazie!! Certo, andrò sicuramente fino in fondo, ho già gli altri volumi e prima di dare un giudizio finale voglio finirli tutti :D Comunque mi sta piacendo e la Howard è sicuramente una bravissima autrice! Buona serata :*
Elimina