Ragazze Elettriche - Naomi Alderman {Recensione no-spoiler}
Buongiorno lettori,
bentornati sul blog. Non so bene come sia successo ma siamo già a Maggio! Questo si prospetta un mese impegnativo ma anche molto bello, ci sono tanti eventi letterari a giro e ad alcuni parteciperò anche io (SalTo vi dice qualcosa?). Il libro protagonista dell'articolo di oggi è un romanzo distopico pubblicato dalla casa editrice Nottetempo: Ragazze Elettriche di Naomi Alderman.
Una trama chiara e semplice, ma anche brillante. Un'idea geniale quella della Alderman, di rappresentare una società che viene sconvolta e ribaltata: quello che ancora oggi viene chiamato "il sesso debole", improvvisamente diventa il sesso forte. Le donne adesso sono in grado di difendersi fisicamente, e anche di fare del male; inizialmente sono spaventate: da dove proviene questa elettricità? È possibile controllarla?
Pian piano però, con il passare dei mesi e degli anni, una nuova normalità si instaura: le donne sono sicure di se, determinate, perché sanno che adesso hanno il potere di fare, e di far fare agli altri, quello che vogliono.
Ed è proprio il potere il centro di tutto il romanzo, il cui titolo originale è infatti The Power.
All'inizio la capacità del sesso femminile di produrre energia elettrica sembra quasi un fatto positivo: niente più soprusi contro di loro, niente più rapimenti né stupri. Un mondo liberato da un bel po' di ingiustizie.
Ma ben presto la situazione inizia a farsi critica: più della metà della popolazione mondiale adesso può uccidere con un semplice movimento, come può questo non portare ad una catastrofe?
Con il passare del tempo, attraverso le storie di personaggi diversi, vediamo l'evolversi della situazione: ci sono paesi in cui le donne si ribellano agli abusi che hanno sempre subìto, dando il via a rivolte e colpi di stato, il risultato dei quali non può essere che la guerra; ci sono ragazze che vengono cacciate perché considerate pericolose, e trovano rifugio in una nuova Chiesa, basata sul culto della Madre; c'è chi si sente tanto potente da creare un nuovo stato indipendente fondato sul potere delle donne; c'è chi vuole inseguire l'ascesa politica, chi non riesce a controllare la propria energia, chi vuole trovare un modo per ristabilire il vecchio ordine.
Il messaggio di Naomi Alderman è forte e chiaro: il potere è pericoloso, se non viene controllato ha la capacità di distruggere l'umanità delle persone. È come un tarlo che cresce piano piano: all'inizio permette una vita migliore, più sicura e tranquilla, ma poi iniziano a farsi strada nella mente le possibilità che esso comporta. È come una droga, una volta che lo hai provato ne vuoi sempre di più.
La Alderman crea così nella sua storia un mondo speculare al nostro, dove i ruoli di uomini e donne sono ribaltati ma, spesso, ugualmente compromessi.
Ingiustizie, abusi, violenza, non sono affatto scomparsi, si è solo modificato l'oggetto principale verso cui sono diretti: gli uomini.
Con il suo libro l'autrice vuole farci porre molte domande. Uomini e donne sono così diversi? Esiste davvero un sesso che merita il potere più dell'altro?
Direi di no.
Eppure bisogna ammettere che questo è un argomento spinoso per tutti. È difficile, a volte, mettere da parte la rabbia, il risentimento e la voglia di riscatto.
C'è una frase che mi ha fatta riflettere molto perché ha suscitato in me pensieri contraddittori, si riferisce ad un giovane ragazzo, un giornalista che cerca di documentare ciò che sta accadendo:
La prima cosa che ho pensato d'istinto è stata: "Beh, almeno così si renderebbero tutti conto di cosa significa per una ragazza tornare a casa da sola la sera."
Poi mi sono sentita subito in colpa, perché ho realizzato che era un pensiero sbagliato.
Quello a cui dobbiamo mirare è il rispetto e l'uguaglianza fra tutti e verso tutti gli esseri viventi. Eliminare la voglia di potere, di dominio, che pare essere insita negli umani e che porta ad una disparità di genere non più accettabile in una società all'avanguardia come la nostra.
È un dato di fatto, purtroppo, che la posizione della donna al giorno d'oggi non sia ancora alla pari di quella dell'uomo. Però è anche vero che sono stati fatti tantissimi passi avanti nel corso della storia e dobbiamo continuare a lottare per continuare a farne.
Ma torniamo al romanzo.
bentornati sul blog. Non so bene come sia successo ma siamo già a Maggio! Questo si prospetta un mese impegnativo ma anche molto bello, ci sono tanti eventi letterari a giro e ad alcuni parteciperò anche io (SalTo vi dice qualcosa?). Il libro protagonista dell'articolo di oggi è un romanzo distopico pubblicato dalla casa editrice Nottetempo: Ragazze Elettriche di Naomi Alderman.
Appena è uscito ho deciso che avrei dovuto leggerlo e per di più è stato scelto anche dal gruppo di lettura di Emma Watson, Our Shared Shelf, che ogni due mesi seleziona un libro collegato al tema del femminismo. In realtà ho sentito pareri contrastanti su questa lettura, ma io sapevo che mi sarebbe piaciuta perché è esattamente il genere che fa per me. Diciamo pure che stavolta ero nella mia comfort zone.
Titolo: Ragazze Elettriche
Autore: Naomi Alderman
Editore: Nottetempo
Data pubblicazione: 2017
Pagine: 446
Siamo in un futuro imprecisato ma non troppo lontano e improvvisamente alcune ragazze acquisiscono la capacità di emettere scariche elettriche attraverso le mani. Prima sono poche, poi sempre di più; il fenomeno si estende a quasi tutte le donne e impedirlo sembra impossibile. Quali cambiamenti porterà?
Una trama chiara e semplice, ma anche brillante. Un'idea geniale quella della Alderman, di rappresentare una società che viene sconvolta e ribaltata: quello che ancora oggi viene chiamato "il sesso debole", improvvisamente diventa il sesso forte. Le donne adesso sono in grado di difendersi fisicamente, e anche di fare del male; inizialmente sono spaventate: da dove proviene questa elettricità? È possibile controllarla?
Pian piano però, con il passare dei mesi e degli anni, una nuova normalità si instaura: le donne sono sicure di se, determinate, perché sanno che adesso hanno il potere di fare, e di far fare agli altri, quello che vogliono.
"Non conta la consapevolezza che non dovrebbe, che non lo farebbe mai. Ciò che importa è che potrebbe farlo, se volesse. Il potere di fare del male è uno stato di benessere."
Ed è proprio il potere il centro di tutto il romanzo, il cui titolo originale è infatti The Power.
All'inizio la capacità del sesso femminile di produrre energia elettrica sembra quasi un fatto positivo: niente più soprusi contro di loro, niente più rapimenti né stupri. Un mondo liberato da un bel po' di ingiustizie.
Ma ben presto la situazione inizia a farsi critica: più della metà della popolazione mondiale adesso può uccidere con un semplice movimento, come può questo non portare ad una catastrofe?
Con il passare del tempo, attraverso le storie di personaggi diversi, vediamo l'evolversi della situazione: ci sono paesi in cui le donne si ribellano agli abusi che hanno sempre subìto, dando il via a rivolte e colpi di stato, il risultato dei quali non può essere che la guerra; ci sono ragazze che vengono cacciate perché considerate pericolose, e trovano rifugio in una nuova Chiesa, basata sul culto della Madre; c'è chi si sente tanto potente da creare un nuovo stato indipendente fondato sul potere delle donne; c'è chi vuole inseguire l'ascesa politica, chi non riesce a controllare la propria energia, chi vuole trovare un modo per ristabilire il vecchio ordine.
Il messaggio di Naomi Alderman è forte e chiaro: il potere è pericoloso, se non viene controllato ha la capacità di distruggere l'umanità delle persone. È come un tarlo che cresce piano piano: all'inizio permette una vita migliore, più sicura e tranquilla, ma poi iniziano a farsi strada nella mente le possibilità che esso comporta. È come una droga, una volta che lo hai provato ne vuoi sempre di più.
La Alderman crea così nella sua storia un mondo speculare al nostro, dove i ruoli di uomini e donne sono ribaltati ma, spesso, ugualmente compromessi.
Ingiustizie, abusi, violenza, non sono affatto scomparsi, si è solo modificato l'oggetto principale verso cui sono diretti: gli uomini.
Con il suo libro l'autrice vuole farci porre molte domande. Uomini e donne sono così diversi? Esiste davvero un sesso che merita il potere più dell'altro?
Direi di no.
Eppure bisogna ammettere che questo è un argomento spinoso per tutti. È difficile, a volte, mettere da parte la rabbia, il risentimento e la voglia di riscatto.
C'è una frase che mi ha fatta riflettere molto perché ha suscitato in me pensieri contraddittori, si riferisce ad un giovane ragazzo, un giornalista che cerca di documentare ciò che sta accadendo:
Nel suo diario aveva scritto: " Oggi, per la prima volta, camminando in strada ho provato paura". Aveva fatto scorrere le dita sull'inchiostro, mentre si asciugava. Sul foglio, la verità era più semplice che nella vita vera.
La prima cosa che ho pensato d'istinto è stata: "Beh, almeno così si renderebbero tutti conto di cosa significa per una ragazza tornare a casa da sola la sera."
Poi mi sono sentita subito in colpa, perché ho realizzato che era un pensiero sbagliato.
Quello a cui dobbiamo mirare è il rispetto e l'uguaglianza fra tutti e verso tutti gli esseri viventi. Eliminare la voglia di potere, di dominio, che pare essere insita negli umani e che porta ad una disparità di genere non più accettabile in una società all'avanguardia come la nostra.
È un dato di fatto, purtroppo, che la posizione della donna al giorno d'oggi non sia ancora alla pari di quella dell'uomo. Però è anche vero che sono stati fatti tantissimi passi avanti nel corso della storia e dobbiamo continuare a lottare per continuare a farne.
Ma torniamo al romanzo.
La storia si svolge all'incirca in un arco temporale di 10 anni, solo che è scandita a ritroso: si parte da "10 anni prima", per poi passare a "8 anni prima" e così via, avvicinandoci sempre di più a qualcosa che non sappiamo cosa sia e che contribuisce ad accenderci di curiosità.
Ma c'è anche qualcos'altro di davvero sorprendente in questo libro: l'espediente narrativo che la Alderman decide di utilizzare, e che si rivela a noi solo nel finale. Ovviamente non vi dirò qual è, ma sappiate che rende ancora più potente il messaggio che l'autrice vuole lasciare a tutti noi. È geniale.
Un libro avvincente quindi, sicuramente fluido e scorrevole, che non spicca per lo stile di scrittura quanto per le riflessioni che riesce a stimolare, per la capacità di farci prendere coscienza della situazione sociale in cui ci troviamo.
Ma c'è anche qualcos'altro di davvero sorprendente in questo libro: l'espediente narrativo che la Alderman decide di utilizzare, e che si rivela a noi solo nel finale. Ovviamente non vi dirò qual è, ma sappiate che rende ancora più potente il messaggio che l'autrice vuole lasciare a tutti noi. È geniale.
Un libro avvincente quindi, sicuramente fluido e scorrevole, che non spicca per lo stile di scrittura quanto per le riflessioni che riesce a stimolare, per la capacità di farci prendere coscienza della situazione sociale in cui ci troviamo.
VOTO: 🌞🌞🌞🌞 e mezzo
4,5
Sono molto soddisfatta di questa lettura e, se anche a voi è piaciuta, vi consiglio di recuperare anche Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood (Qui la recensione).
Se volete acquistare questo libro potete farlo al seguente link che vi rimanderà al sito di IBS. Acquistando qualsiasi articolo da tale link dovrei ricevere una piccola commissione che mi aiuterà a portare avanti il blog. Grazie infinite a tutti!
Vi mando come sempre un bacione,
Silvia 💗
Silvia 💗
Anche io l'ho amato moltissimo! Sia per come è scritto, per la storia e i personaggi, sia per le riflessioni che inevitabilmente va a stimolare. :)
RispondiEliminaCiao Silviaa, scusa il ritardo :D Sì diciamo che mi piace vincere facile perchè è proprio il mio genere, però non sono stata delusa :) Se la Alderman riesce a maturare ancora un po' secondo me ha ottime possibilità di scrivere libri bellissimi!
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