La vegetariana - Han Kang {Recensione no-spoiler}

Sorpresa.
Pensavo davvero che non mi sarebbe piaciuto, ma la curiosità ha avuto la meglio: nel 2016, alla sua uscita in Italia, è stato discusso in lungo e in largo, c'era chi lo aveva amato, chi lo aveva odiato, chi non lo aveva compreso. Eppure, nonostante le centinaia di parole a riguardo, io continuavo a non capire tanto bene di cosa parlasse questo strano libro. Quando è così l’unica soluzione per mettersi l’animo in pace è prendersi un po’ di rischio e leggere. È quello che ho fatto io e… sorpresa: l’ho amato. Oggi quindi sono qui per parlarvi de La vegetariana di Han Kang. Non so bene che tipo di recensione verrà fuori, ma una cosa è certa: non capirete di cosa parla il romanzo davvero, perché descriverlo è impossibile.


La vegetariana - Han Kang Recensione no-spoiler Felice con un libro
La vegetariana - Han Kang
Editore: Adelphi
Anno pubblicazione: 2016
Pagine: 177

Questo è un libro che può assumere migliaia di significati diversi: un libro altamente simbolico, che cambia al variare di chi lo legge e del suo stato d’animo. È una storia il cui senso globale potrebbe sfuggire, ma è giusto così. Non esiste un’interpretazione esatta o una sbagliata, ma solo un insieme di sensazioni, di immagini, di verità, che permangono addosso durante e dopo la lettura.
È anche vero che potrebbe rimanervi solo l’impressione di non aver capito, e allora questo romanzo non vi piacerà. Ma è un rischio che vale la pena correre. Non vorreste provare a vedere che tipo di impronta Han Kang è capace di lasciare su di voi?



La vegetariana - Han Kang Recensione no-spoiler Felice con un libro
Han Kang

Yeong-hye, la protagonista, decide di punto in bianco di smettere di mangiare carne e qualsiasi altro prodotto che deriva dagli animali, in seguito ad un sogno terribile. Ma attenzione, questa è semplicemente la scintilla, è l’inizio di qualcosa di molto più grande. Non si riduce semplicemente a questo la trama: affermare ciò sarebbe sminuire moltissimo questo romanzo.
Yeong-hye è una donna assopita, una donna che vive di azioni meccaniche e sempre uguali, che obbedisce al marito e cerca di rimanere anonima, uguale a tutte le altre. È una donna in catene, la cui mente improvvisamente reagisce in modo estremo. In seguito ad un sogno di sangue e violenza, la protagonista cambia drasticamente: non solo diventa vegana, ma si muove, parla, osserva, in modo diverso. In Yeong-hye è successo qualcosa di irreparabile. Perché?

“O forse semplicemente dentro di lei accadevano delle cose, delle cose terribili, inimmaginabili per chiunque altro, e quindi le era impossibile occuparsi contemporaneamente della vita di tutti i giorni.”

Le persone che la circondano sono l’altro punto chiave del romanzo. I parenti, i suoi familiari, sono ciechi o fanno finta di esserlo. Sono loro quelli che vedono solo la superficie, vedono il rifiuto di mangiare carne come una moda e non vogliono guardare davvero il problema: il danno psicologico, il bisogno di aiuto di Yeong-hye, le motivazioni profonde del suo agire. La loro reazione è di incomprensione e rabbia, e questo avrà delle conseguenze devastanti.

Una grossa critica sociale è nascosta nella rappresentazione di queste figure grottesche, genitori e parenti che dovrebbero proteggere e aiutare, e che invece si scagliano con violenza contro ciò che non capiscono. Emblema di ciò che di più sbagliato c’è nella società è soprattutto il marito di Yeong-hye, che nella prima parte del romanzo racconta tutta la vicenda in prima persona. Misogino, violento, dispotico, ignorante, mostra ed elogia con fierezza una società (quella coreana) in cui le donne devono obbedire, essere docili, utili, e far fare bella figura a mariti e padri che agiscono da padroni. Molto significativo in questo senso è l’incipit del romanzo, che lascia decisamente il segno:

"Prima che mia moglie diventasse vegetariana, l'avevo sempre considerata del tutto insignificante. Per essere franco, la prima volta che la vidi non mi piacque nemmeno. Né alta né bassa, capelli a caschetto né lunghi né corti, colorito itterico e malaticcio, zigomi un po' sporgenti: quella sua aria timida e giallognola mi disse tutto quello che mi occorreva sapere di lei. ... Tuttavia, pur non avendo attrattive speciali, non presentava nemmeno particolari difetti, e quindi non ci fu ragione di non sposarci. La personalità passiva di quella donna in cui non intravedevo né freschezza né fascino, e nemmeno una singolare raffinatezza, faceva perfettamente al caso mio."

Un punto di vista quindi particolare e insolito, che occupa tutta la prima parte delle tre che compongono il romanzo, ovvero più o meno un terzo del totale. La narrazione è tuttavia spezzata a volte dal flusso di coscienza della protagonista trascritto in corsivo: un delirio che racchiude scene di quel terribile incubo che l’ha sconvolta e che con difficoltà il lettore cerca di interpretare.

“Una ripugnanza intollerabile, così a lungo soffocata. Una ripugnanza che ho sempre cercato di mascherare con l’affetto. Ma adesso la maschera si sta staccando.
Quella sensazione raccapricciante, sordida, orrenda, brutale. Non resta nient’altro. Omicida o vittima, un’esperienza troppo nitida per non essere reale. Determinata, disillusa. Tiepida, come sangue appena raffreddato.”

La seconda e la terza parte cambiano nettamente registro: la narrazione passa dalla prima alla terza persona, e stavolta il punto di vista è quello degli unici personaggi che tenteranno di avere un contatto, più o meno ordinario, con la protagonista: il marito della sorella prima e la sorella stessa poi.

La vegetariana ha vinto l'International Man Booker Prize 2016


La seconda parte è poetica, strana, simbolica. La vicenda prosegue prendendo una piega assai originale, e l’autrice ci parla, in mezzo a tutto il resto, di diversità, di arte, sesso, solitudine, passione e espressione di se, di libertà personale e del labile confine tra normalità e trasgressione. Io l’ho trovata molto evocativa, forse una delle scritture più evocative che abbia mai letto: le descrizioni che ho trovato qui sono state capaci di farmi costruire nella mente immagini nitidissime mentre leggevo, di vederle davanti a me. Ne ho ancora impresse molte in testa, di alcune sto ancora cercando di dare un’interpretazione, ma so che sono lì e ne sono contenta. È stato magico.

“I raggi del sole che penetravano dall'ampia finestra frammentandosi e dissolvendosi in minuscoli granelli di sabbia, e la bellezza di quel corpo che, per quanto non visibile a occhio nudo, si frammentata anch'esso senza sosta.”

La terza e ultima parte contiene l’epilogo della vicenda. Ma non vi dirò niente per non farvi spoiler. Fornisce alcune risposte? Qualcuna. Ma fa nascere anche tante altre domande. Che rapporto ha l’uomo con la natura? Quanta violenza è accettabile? E quanta necessaria?
Quindi siate aperti al dubbio, siate pronti a lasciare qualcosa in sospeso, a chiudere il libro ma a rimanere col pensiero lì, tra quelle pagine.

“Prima che Yeong-hye spezzasse quelle sbarre, lei non sapeva neppure che esistessero.”

Tutto ciò che ho scritto, ad eccezione delle poche informazioni oggettive sulla storia, deriva dalla mia interpretazione e dalle sensazioni che ho ricavato dalla lettura. Come vi ho detto, questo è un libro mutante: sarà diverso per ogni lettore, perché ogni lettore è diverso dall'altro.

Spero di avervi messo curiosità e di avervi spinti almeno un po’ a provare quest’esperienza, sicuramente particolare, forse (si spera) bellissima.

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Vi mando come sempre un bacio,
Silvia 💞

Commenti

  1. Come te ho sentito parlare tantissimo di questo libro, mi ha attratta sin dall'inizio, ma non abbastanza da scavalcare altri e più impellenti desideri letterari. Devo dire però che la tua recensione mi ha coinvolta e convinta molto più di quanto fosse successo fino ad ora, perciò questo titolo sale di qualche posizione nella wishlist. Da quanto scrivi tu, ha tutto il potenziale per piacermi tanto!

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    1. Ciao Julia, sono felice che ti abbia incuriosita un po', il titolo trae un po' in inganno sulla trama che in realtà nasconde un mondo dietro! Se lo leggerai spero possa piacerti tanto quanto a me, un bacione.

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  2. Complimenti per la bella recensione! Questa è una lettura che presto o tardi leggerò anch'io :)

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    1. Grazie :) non c'è fretta, è uno di quei libri per cui bisogna sentire l'ispirazione. Spero ti piacerà!

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