Abbiamo sempre vissuto nel castello - Shirley Jackson {Recensione no-spoiler}
Buongiorno a tutti lettori e bentornati sul blog!
Avete presente quelle letture che una volta terminate vi lasciano perplessi, ma che poi nei giorni successivi vi ritornano sempre in mente, lasciandovi addosso una sensazione strana? Ecco, il libro che vi recensisco oggi per me è stata una di quelle letture: Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson.
Mary Katherine Blackwood è una ragazza di diciotto anni che vive in una grande villa vicino al paese, insieme alla sorella Constance e allo zio Julian. Visti dall'esterno potrebbero sembrare una normale famiglia, ma così non è.
Tutti gli altri membri dei Blackwood infatti sono morti avvelenati, proprio in quella casa. La tragedia ha portato grosse conseguenze nella vita dei tre superstiti ma, nonostante questo, essi sono riusciti a stabilire una routine quotidiana che li rende abbastanza felici. Mary pero sente che qualcosa sta per succedere, un cambiamento sta per sconvolgere la loro routine e questo non le piace per niente..
Abbiamo sempre vissuto nel castello è un racconto gotico dai toni cupi, che riesce ad entrare sotto pelle piano piano, senza che il lettore se ne accorga.
Stephen King dedica L'incendiaria all'autrice, scrivendo: "A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce".
Ed è proprio così. L'autrice non si avvale di colpi di scena o immagini paurose, ma anzi quasi tutto il libro è il racconto della quotidianità di Mary Katherine, insieme alla sorella e allo zio.
All'inizio sembra quasi che questa descrizione sia un'introduzione a qualcos'altro che deve accadere, c'è un senso di attesa che si instaura nel lettore e che lo rende avido di sapere e di divorare le pagine.
Ben presto però ci accorgiamo che quello che conta è nascosto nel racconto stesso della quotidianità dei protagonisti. Ci rendiamo conto che c'è qualcosa di strano, di sbagliato, nella vita delle due sorelle, e anche in Mary stessa. È lei infatti a narrare la storia, e la sua visione è distorta, disturbata. Non sappiamo se quello che racconta è attendibile o meno. È reale? È tutto nella sua testa? Chi è il buono e chi è il cattivo?
Riti, superstizioni, idee malsane compaiono in continuazione, dettagli macabri sono disseminati in tutto il romanzo, buttati lì come fossero cose normalissime, assieme alle poche informazioni sulla tragica serata. Quella in cui sono morti tutti gli altri Blackwood.
Ci sono dei momenti "clou" in cui effettivamente cose importanti accadono, ma la maggior parte della lettura è quasi statica. Definirei questo romanzo un thriller/horror psicologico.
Con uno stile tranquillo ed elegante Shirley Jackson riesce a instillare un senso di inquietudine persistente, quasi una sensazione di fastidio a volte. Io ce li ho ancora addosso, a distanza di giorni dalla fine del libro.
Come ci riesce?
Tanti temi vengono trattati in questo romanzo: l'odio (dei paesani verso i protagonisti), l'amore (tra le due sorelle), la solitudine e l'isolamento, ma soprattutto l'autrice ci mostra come il male sia nascosto ovunque, soprattutto nella mente degli uomini. Ed è questo che irretisce e sconvolge.
Durante la lettura non avevo realizzato il potere di questo romanzo, è stato soltanto dopo averlo finito che mi sono resa conto della bravura dell'autrice, grazie alle sensazioni che mi ha lasciato, in sole 170 pagine.
È un romanzo ipnotico.
Shirley Jackson vi stregherà e non vi lascerà più andare.
Romanzo straconsigliato a tutti gli amanti del genere ma perfetto anche per coloro che vogliono avvicinarvisi per la prima volta.
Chi altri di voi lo ha letto? Io sono già pronta a comprare L'incubo di Hill House, magari per Halloween 😁
Vi mando un bacione e mi raccomando, fate sempre attenzione a ciò che mangiate.
Silvia 💜
Avete presente quelle letture che una volta terminate vi lasciano perplessi, ma che poi nei giorni successivi vi ritornano sempre in mente, lasciandovi addosso una sensazione strana? Ecco, il libro che vi recensisco oggi per me è stata una di quelle letture: Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson.
Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shirley Jackson
Editore: Adelphi
Data pubblicazione: 1962/2009
Pagine: 182
RECENSIONEAutore: Shirley Jackson
Editore: Adelphi
Data pubblicazione: 1962/2009
Pagine: 182
"Merricat, disse Connie, tè e biscotti: presto, vieni.
Fossi matta, sorellina, se ci vengo m'avveleni.
Merricat, disse Connie, non è ora di dormire?
In eterno, al cimitero, sottoterra giù a marcire!"
Mary Katherine Blackwood è una ragazza di diciotto anni che vive in una grande villa vicino al paese, insieme alla sorella Constance e allo zio Julian. Visti dall'esterno potrebbero sembrare una normale famiglia, ma così non è.
Tutti gli altri membri dei Blackwood infatti sono morti avvelenati, proprio in quella casa. La tragedia ha portato grosse conseguenze nella vita dei tre superstiti ma, nonostante questo, essi sono riusciti a stabilire una routine quotidiana che li rende abbastanza felici. Mary pero sente che qualcosa sta per succedere, un cambiamento sta per sconvolgere la loro routine e questo non le piace per niente..
Abbiamo sempre vissuto nel castello è un racconto gotico dai toni cupi, che riesce ad entrare sotto pelle piano piano, senza che il lettore se ne accorga.
Stephen King dedica L'incendiaria all'autrice, scrivendo: "A Shirley Jackson, che non ha mai avuto bisogno di alzare la voce".
Ed è proprio così. L'autrice non si avvale di colpi di scena o immagini paurose, ma anzi quasi tutto il libro è il racconto della quotidianità di Mary Katherine, insieme alla sorella e allo zio.
All'inizio sembra quasi che questa descrizione sia un'introduzione a qualcos'altro che deve accadere, c'è un senso di attesa che si instaura nel lettore e che lo rende avido di sapere e di divorare le pagine.
Ben presto però ci accorgiamo che quello che conta è nascosto nel racconto stesso della quotidianità dei protagonisti. Ci rendiamo conto che c'è qualcosa di strano, di sbagliato, nella vita delle due sorelle, e anche in Mary stessa. È lei infatti a narrare la storia, e la sua visione è distorta, disturbata. Non sappiamo se quello che racconta è attendibile o meno. È reale? È tutto nella sua testa? Chi è il buono e chi è il cattivo?
Riti, superstizioni, idee malsane compaiono in continuazione, dettagli macabri sono disseminati in tutto il romanzo, buttati lì come fossero cose normalissime, assieme alle poche informazioni sulla tragica serata. Quella in cui sono morti tutti gli altri Blackwood.
"Il martedì e il venerdì andavo in paese, e il giovedì, giornata in cui i miei poteri erano al massimo, salivo nella grande soffitta e mi mettevo i loro vestiti."
Ci sono dei momenti "clou" in cui effettivamente cose importanti accadono, ma la maggior parte della lettura è quasi statica. Definirei questo romanzo un thriller/horror psicologico.
Con uno stile tranquillo ed elegante Shirley Jackson riesce a instillare un senso di inquietudine persistente, quasi una sensazione di fastidio a volte. Io ce li ho ancora addosso, a distanza di giorni dalla fine del libro.
Come ci riesce?
Tanti temi vengono trattati in questo romanzo: l'odio (dei paesani verso i protagonisti), l'amore (tra le due sorelle), la solitudine e l'isolamento, ma soprattutto l'autrice ci mostra come il male sia nascosto ovunque, soprattutto nella mente degli uomini. Ed è questo che irretisce e sconvolge.
Durante la lettura non avevo realizzato il potere di questo romanzo, è stato soltanto dopo averlo finito che mi sono resa conto della bravura dell'autrice, grazie alle sensazioni che mi ha lasciato, in sole 170 pagine.
È un romanzo ipnotico.
Shirley Jackson vi stregherà e non vi lascerà più andare.
VOTO: 🌞🌞🌞🌞
4
Romanzo straconsigliato a tutti gli amanti del genere ma perfetto anche per coloro che vogliono avvicinarvisi per la prima volta.
Chi altri di voi lo ha letto? Io sono già pronta a comprare L'incubo di Hill House, magari per Halloween 😁
Vi mando un bacione e mi raccomando, fate sempre attenzione a ciò che mangiate.
Silvia 💜
Ciao, nuova follower; qui la mia ultima recensione; se ti va ti aspetto da me come lettrice fissa
RispondiEliminagrazie
http://ioamoilibrieleserietv.blogspot.com/2017/09/recensione-serie-shadowhunters.html
Grazie a te :)
EliminaCiao Silvia, sai quanto sono incuriosita da questo libro nonostante non rientri nel mio genere, proprio per questo ero contentissima del fatto che ne avresti scritto una recensione. Dopo aver letto le tue sensazioni sono ancor più sicuro di acquistare questo libro, che sono sicura mi conquisterà!
RispondiEliminaCiaoo, non rientra nemmeno nel mio genere, però è davvero un romanzo "potente" secondo me :) A volte è anche più bello cimentarsi in cose nuove, infatti penso che approfondirò con qualche altro libro dell'autrice. Spero che aprirà anche a te le porte per questo nuovo genere :)
EliminaHo conosciuto questo libro su Instagram, sia dalle tue foto che da quelle di altri utenti e la trama mi sta davvero incuriosendo. Siccome però non è proprio il mio genere sto puntando a prenderlo in biblioteca per vedere se mi piace, anche se davvero ho letto praticamente solo commenti positivi :-)
RispondiEliminaCiao Silvia :) Sì, quella di prenderlo in biblioteca è una buona idea se non sei sicura che ti possa piacere! Vedrai che lo avranno sicuramente :) Il consiglio che ti do è quello di arrivare in fondo anche se all'inizio non ti entusiasma, io ho capito solo dopo averlo finito quanto fosse bello! Un bacione
Elimina