Orfanzia - Athos Zontini {Recensione}
Buongiorno a tutti ragazzi e bentornati sul blog!
Con la recensione di oggi si conclude il Gran Premio delle lettrici di Elle, nel quale ho fatto da giurata. E direi che si conclude nel modo più strano possibile, perché il libro di cui vi parlo rimane per me un punto interrogativo. Non ho ancora ben chiaro se mi sia piaciuto o no, propendo comunque per il sì quindi vi consiglio di leggere questa veloce recensione, per vedere se Orfanzia di Athos Zontini vi può ispirare!
RECENSIONE
Orfanzia è uno dei libri più strani che io abbia mai letto: ci troviamo di fronte ad un bambino senza nome, che vive nel terrore di essere divorato dai genitori e per questo spinge se stesso ad odiarli e a rifiutare il cibo, convinto che sia l’unico modo per sopravvivere.
Sua madre e suo padre sono preoccupati ed infelici, la situazione crea grosse tensioni che li portano a litigare spesso e a peggiorare ulteriormente il clima familiare. Essi tentano invano di trovare un espediente per far mangiare il figlio, ma lo fanno in un modo che a tratti risulta inquietante: il padre è quasi indifferente e severo e sembra arrivare ad odiare il suo bambino, mentre la madre risulta spesso troppo apprensiva eppure non abbastanza attenta da cogliere dettagli importanti, come il fatto che suo figlio vomita di proposito dopo ogni pasto.
La storia di questo strano bambino si snoda seguendo il trascorrere delle stagioni, primavera, estate, autunno e inverno, che corrispondono alle 4 sezioni in cui è diviso il libro. Ognuna di queste parti è diversa dall'altra perché caratterizzata da un cambiamento, che modifica la vita del protagonista sempre di più. Fino ad arrivare al culmine della storia, il finale, nel quale tutto viene ribaltato e sconvolto, lasciando non solo tutte le domande in sospeso, ma creandone delle nuove.
Ho pensato molto a questo romanzo, una volta conclusa la lettura. Orfanzia non è sicuramente un libro comune, può risultare difficile da leggere e comprendere, ma allo stesso tempo riesce a catturare l’attenzione del lettore come pochi altri autori sanno fare.
È una favola nera, disseminata di episodi e dettagli macabri e disturbanti, una storia in cui non esiste un personaggio da amare e che per questo lascia spiazzati.
Nonostante la sensazione di fastidio e di inquietudine che si percepisce durante la lettura, lo stile di scrittura crea una suspense che porta a divorare le pagine e i brevi capitoli uno dopo l’altro.
Dove vuole andare a parare l'autore?
Secondo me non è chiaro.
È una condanna all'eccessiva apprensione dei genitori, al loro tentativo di plasmare i figli a loro piacimento? Oppure è una dimostrazione che il male esiste in tutti, anche nei bambini?
È un elogio al cibo e alla robustezza, oppure alla violenza?
Le domande nate durante la lettura rimangono senza risposta, tutto può essere interpretato in tanti modi diversi.
Sono rimasta davvero molto scombussolata da questo libro e il finale non ha aiutato a fare chiarezza (anche se mi è piaciuto), inoltre non è stato molto piacevole leggere alcune scene brutali sparse nella storia. Ma nonostante ciò, sento comunque che questa lettura ha un grande fascino.
Forse a volte l’importante non è la risposta che un romanzo dà, quanto le domande che fa nascere dentro.
Alla fine ho deciso di non dare un voto, perché oscillo tra le due e le quattro stelline quindi ci rinuncio!
Non so bene cosa possiate aver dedotto da questa stramba recensione 😂
Se vi ho messo curiosità e decidete di leggerlo, mi raccomando, fatemelo sapere.. che intavoliamo una discussione!
Intanto vi mando un bacione,
Silvia 💓
Con la recensione di oggi si conclude il Gran Premio delle lettrici di Elle, nel quale ho fatto da giurata. E direi che si conclude nel modo più strano possibile, perché il libro di cui vi parlo rimane per me un punto interrogativo. Non ho ancora ben chiaro se mi sia piaciuto o no, propendo comunque per il sì quindi vi consiglio di leggere questa veloce recensione, per vedere se Orfanzia di Athos Zontini vi può ispirare!
Titolo: Orfanzia
Autore: Athos Zontini
Editore: Bompiani
Data pubblicazione: 09/2016
Pagine: 222
RECENSIONE
Orfanzia è uno dei libri più strani che io abbia mai letto: ci troviamo di fronte ad un bambino senza nome, che vive nel terrore di essere divorato dai genitori e per questo spinge se stesso ad odiarli e a rifiutare il cibo, convinto che sia l’unico modo per sopravvivere.
Sua madre e suo padre sono preoccupati ed infelici, la situazione crea grosse tensioni che li portano a litigare spesso e a peggiorare ulteriormente il clima familiare. Essi tentano invano di trovare un espediente per far mangiare il figlio, ma lo fanno in un modo che a tratti risulta inquietante: il padre è quasi indifferente e severo e sembra arrivare ad odiare il suo bambino, mentre la madre risulta spesso troppo apprensiva eppure non abbastanza attenta da cogliere dettagli importanti, come il fatto che suo figlio vomita di proposito dopo ogni pasto.
La storia di questo strano bambino si snoda seguendo il trascorrere delle stagioni, primavera, estate, autunno e inverno, che corrispondono alle 4 sezioni in cui è diviso il libro. Ognuna di queste parti è diversa dall'altra perché caratterizzata da un cambiamento, che modifica la vita del protagonista sempre di più. Fino ad arrivare al culmine della storia, il finale, nel quale tutto viene ribaltato e sconvolto, lasciando non solo tutte le domande in sospeso, ma creandone delle nuove.
Ho pensato molto a questo romanzo, una volta conclusa la lettura. Orfanzia non è sicuramente un libro comune, può risultare difficile da leggere e comprendere, ma allo stesso tempo riesce a catturare l’attenzione del lettore come pochi altri autori sanno fare.
È una favola nera, disseminata di episodi e dettagli macabri e disturbanti, una storia in cui non esiste un personaggio da amare e che per questo lascia spiazzati.
Nonostante la sensazione di fastidio e di inquietudine che si percepisce durante la lettura, lo stile di scrittura crea una suspense che porta a divorare le pagine e i brevi capitoli uno dopo l’altro.
Dove vuole andare a parare l'autore?
Secondo me non è chiaro.
È una condanna all'eccessiva apprensione dei genitori, al loro tentativo di plasmare i figli a loro piacimento? Oppure è una dimostrazione che il male esiste in tutti, anche nei bambini?
È un elogio al cibo e alla robustezza, oppure alla violenza?
Le domande nate durante la lettura rimangono senza risposta, tutto può essere interpretato in tanti modi diversi.
Sono rimasta davvero molto scombussolata da questo libro e il finale non ha aiutato a fare chiarezza (anche se mi è piaciuto), inoltre non è stato molto piacevole leggere alcune scene brutali sparse nella storia. Ma nonostante ciò, sento comunque che questa lettura ha un grande fascino.
Forse a volte l’importante non è la risposta che un romanzo dà, quanto le domande che fa nascere dentro.
VOTO: ?????
Alla fine ho deciso di non dare un voto, perché oscillo tra le due e le quattro stelline quindi ci rinuncio!
Non so bene cosa possiate aver dedotto da questa stramba recensione 😂
Se vi ho messo curiosità e decidete di leggerlo, mi raccomando, fatemelo sapere.. che intavoliamo una discussione!
Intanto vi mando un bacione,
Silvia 💓
Mi ricordo che era uscito quando lavoravo in libreria, proprio poco prima o durante l'acquisto di Bompiani da parte di Giunti e quindi, lavorando in una Giunti per l'appunto, eravamo attente anche a questi libri in uscita... ma leggendo la trama ero rimasta anche io abbastanza perplessa, mi sembra davvero strano!
RispondiEliminaCiao Silvia, hai ragione infatti già dalla trama si capisce che è una lettura particolare.. poi leggendolo ancora di più!! Per curiosità sono andata a vedere alcune recensioni e in moltissimi hanno dato 5 stelline! È anche arrivato in finale al Gran premio delle lettrici, quindi insomma strano ma colpisce nel segno eheh :)
EliminaLa trama è molto particolare, forse proprio per questo accattivante.
RispondiEliminaNon lo conoscevo e ti ringrazio per averne parlato!
Ciao! È particolarissimo sia nella trama che nella scrittura! Mette moltissima curiosità secondo me! Grazie a te per essere passata e buona giornata :)
Elimina