Le ragazze - Emma Cline {Recensione no-spoiler}

Buongiorno a tutti lettori,

bentornati sul blog. La scorsa settimana vi ho parlato del primo libro di un autore bravissimo (qui) e oggi non sarò da meno, perché vi racconto ciò che penso dell'esordio che ha fatto parlare di sé per mesi e mesi, scritto da un'autrice giovanissima e pubblicato per Einaudi: Le ragazze di Emma Cline.
Arrivo un po' in ritardo forse, ma spesso preferisco così, perché quando le aspettative sono troppo alte si rischia anche di venir delusi più facilmente.
Inutile dirvi che, invece, l'ho amato.

Le ragazze - Emma Cline {Recensione no-spoiler} felice con un libro

Titolo: Le ragazze
Autore: Emma Cline
Editore: Einaudi
Data pubblicazione: 2016
Pagine: 334

Evie è una ragazzina di quattordici anni come tante altre e, come tutti, ha i suoi piccoli grandi problemi: ha una una relazione complicata con sua madre, suo padre se n'è andato di casa, e lei si sente insicura e poco apprezzata.
La vita di Evie però è destinata a cambiare quando incontra le ragazze. Giovani trasandate, fiere, che camminano per il parco come se avessero il mondo in pugno.
Per Evie sono magnetiche.
Quando riesce a conoscere Suzanne quindi, è ben decisa a non lasciarsi sfuggire l'occasione: vuole sapere chi sono, diventare una di loro, sentirsi come loro.

Evie entra così in contatto con una comunità: decine e decine di giovani, che vivono in completa libertà in un ranch abbandonato, seguono le proprie regole e le proprie leggi. Condividono quello che hanno l'uno con l'altro, sono scapestrati, fuori dalle righe, e hanno un capo: Russell.
Il dio della comunità, il profeta che ha mostrato loro come vivere ed essere felici.

Evie si lascia trasportare, ma non si rende conto fin dove alcuni di loro sono disposti a spingersi per seguire gli ordini del loro dio..





E noi sappiamo già che tutto finirà in tragedia.
Lo sappiamo perché è la prima cosa che ci troviamo a leggere: il libro si apre con una Evie ormai più che adulta, ancora tormentata dagli incubi, perseguitata dall'orrore, da quel breve ma ingombrante pezzo del suo passato che si porterà dietro per sempre.

Emma Cline racconta una storia che ha dell'incredibile, soprattutto perché è ispirata alla realtà: alla comunità fondata da Charles Manson, conosciuta come la famiglia, responsabile di molti omicidi tra cui quello di Sharon Tate e dei suoi amici nella villa del marito, Roman Polański.
Quello della Cline è un romanzo che mescola fiction e non-fiction: l'autrice ha modificato nomi, luoghi e dettagli, romanzandoli, ma gli eventi principali e il senso generale della storia sono reali. 
È per questo che quello che il lettore si trova a leggere è stupefacente: in alcuni momenti sembra improbabile, esagerato, ma la realtà dei fatti purtroppo conferma che non è così. Il fascino che Manson ha esercitato su moltissimi giovani, la sua capacità di renderli partecipi della sua follia, erano reali, e rendono reale il Russell del romanzo.

La rabbia, l'angoscia e la tristezza di fronte all'ingenuità della protagonista, alla malvagità fredda e priva di rimorsi di alcuni personaggi e alla follia di Russell, sono amplificate dalla consapevolezza che fatti simili sono accaduti sul serio, che forse la storia di Evie è stata davvero la storia di alcune ragazze dell'epoca.

"Quanto era impotente la mia rabbia, un'onda che si gonfiava senza un posto dove abbattersi, e quanto conoscevo bene quella sensazione: avere dei sentimenti strozzati dentro, come minuscoli bambini semiformati, acidi e brulicanti."


Emma Cline è bravissima a descrivere con limpidezza tutto ciò di cui racconta, a partire dagli ambienti esterni, il ranch mezzo distrutto, pieno di cose e di odori, in contrasto con la casa della protagonista, bella e patinata come tutte le altre nelle vicinanze, fino ad arrivare ai sentimenti dei suoi personaggi.

Evie è giovane e ingenua, non ha ancora la capacità di giudizio degli adulti e la sua mente è malleabile, tutto ciò che vuole è sentirsi importante, accettata. È un desiderio egoista ma tutti l'hanno provato almeno una volta. Evie ha la sfortuna di vederlo realizzato dalle persone sbagliate e non ha la capacità di accorgersene né il coraggio di liberarsene.

"E rieccola, la loro ammirata venerazione per Russell, la loro certezza. Io gliela invidiavo, quella fiducia, il fatto che qualcuno potesse cucire insieme le parti vuote della tua vita fino a farti sentire che sotto di te c'era una rete, capace di legare ogni giorno al successivo."

L'autrice ci fa capire perfettamente il suo stato d'animo. La crisi adolescenziale, vedere tutto nero, gli amori non ricambiati. Il fascino delle ragazze più grandi, libere e trasgressive, la voglia di crescere in fretta.

Emma Cline racchiude sensazioni e descrizioni in frasi brevi, improvvise, spezzate, ma incisive, che mostrano al lettore la realtà delle cose come in un lampo. È una scrittura dura ma chiarissima, che a volte può destabilizzare ma alla fine riesce benissimo nel suo intento: rendere il romanzo vivo, evocativo.
Mi sono sentita catapultata lì, nella storia insieme a Evie, e mi ha fatto provare tante emozioni contrastanti.

Perché attraverso Evie la Cline ci fa riflettere su molti temi forti: il fascino del male, l'eccesso, la mancanza di giudizio.
Quand'è che la libertà si trasforma in bestialità?

Ma soprattutto ci lascia nel dubbio: quanto è Evie (e quanto siamo noi) responsabile delle proprie azioni? E delle proprie non azioni?
È completamente innocente? Oppure il caso gioca un ruolo determinante nel nostro destino, e dovremmo tutti interrogarci su "cosa sarebbe successo se.."?

VOTO: 🌞🌞🌞🌞🌞

Non ho idea di come una ragazza di 24 anni sia riuscita a creare un'opera del genere, per me assolutamente fenomenale.
Leggerò tutto tutto tutto di questa giovane promessa della scrittura, sperando che ci riservi tanti altri libri belli come, e più, di questo.

Consiglio caldamente a tutti di leggere Le ragazze, anche solo per farvi una vostra opinioni su uno dei romanzi più chiacchierati degli ultimi anni. E poi, potreste innamorarvene anche voi come ho fatto io!

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Vi mando un bacione,
Silvia 💘

Commenti

  1. L'ho in lista da un bel po' e ne ho sentito parlare da tutti benissimo! Spero di leggerlo nei prossimi mesi, anche se ho già una valanga di roba sul comodino. Ma mi hai invogliata ancora di più a fargli saltare la fila!

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    1. Guarda, te lo divori talmente in fretta che puoi tranquillamente fargliela saltare! Gli altri non se ne accorgeranno ahah

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