L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera {"Recensione" no-spoiler}

La storia di come ho trovato il libro perfetto per il mio essere.

Innamorarsi di un libro è meraviglioso.
A volte capita che un libro sia come un anima gemella per un lettore: incontrarsi e rimanere uniti per sempre è il loro destino. È in questi casi che ci si rende conto di quanto le pagine possano comunicare, scavare nell'animo, come se il nostro cuore fosse stato tradotto in parole e riportato sulla carta. Non è una cosa che succede spesso, ma se l'avete provata almeno una volta nella vita, allora sapete quanto è straordinario.

A me è capitato di recente con L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera. Qui di seguito vi racconto la mia storia con questo romanzo e provo a convincervi che dargli una possibilità è la cosa migliore che possiate fare. Vi avviso che le mie parole saranno solo parzialmente oggettive, perché sono stata totalmente stregata.

L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera {"Recensione" no-spoiler} Felice con un libro
L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera
Editore: Adelphi
Anno pubblicazione: 1984
Pagine: 318

"Un romanzo non è una confessione dell'autore, ma un'esplorazione di ciò che è la vita umana nella trappola che il mondo è diventato."


L'insostenibile leggerezza dell'essere è un titolo che non ho mai calcolato e anzi, che ho sempre snobbato, frenata da un timore reverenziale che non so da dove provenisse. Eppure parlando con voi ho scoperto che moltissime persone devono ancora leggerlo, a causa proprio di questa strana soggezione che a quanto pare incute spesso. Lo vedevo come uno di quei romanzi collocati nell'olimpo dei libroni complicati: credevo fosse lento, filosofico, di difficile comprensione e interpretazione. 
Mai mi sono sbagliata di più.

Kundera nel suo libro fa una magia: riesce a descrivere i moti dell'animo umano, i sentimenti più profondi, quelli talmente nascosti che difficilmente si riescono a distinguere, né tanto meno a spiegare. Lui invece ce la fa e ce li sbatte in faccia. E secondo voi lo farà esponendo teorie e concetti con un linguaggio filosofico e astruso? No. Lo fa mettendoli in scena, raccontandoci una storia.
La storia in questione è degna dei più appassionanti romanzi in circolazione: amori, tradimenti, bugie, guerre, politica; tre personaggi, Tereza, Tomáš e Sabina, le cui vite si intrecciano, allontanandosi e riavvicinandosi, influenzandosi a vicenda. Sullo sfondo la storia di Praga, la cosiddetta Primavera del 1968, con la sua liberalizzazione, e successivamente l'invasione russa, le rivolte contro il regime, le migrazioni per sopravvivere.

L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera {"Recensione" no-spoiler} Felice con un libro
Proteste contro l’ingresso dei sovietici a Praga, 21 agosto 1968 (AP Photo/Libor Hajsky/CTK)

Ma L'insostenibile leggerezza dell'essere non è solo questo, è una storia con una marcia in più: l'autore ci fornisce una visione completa, non solo delle vicende di tutti i protagonisti, ma dei loro pensieri più profondi, delle cause delle loro azioni, del loro essere; ci mostra quanto sono complicati, e contraddittori, e passionali e fuori controllo gli esseri umani, e la meraviglia di tutto questo. Il risultato è che alla fine il lettore si ritrova, pezzo dopo pezzo, a conoscere più intimamente quelle persone fatte di carta, raccontate sulle pagine, piuttosto che se stesso; e si ritrova anche, o almeno così è successo a me, ad imparare qualcosa di sé che prima non sapeva.
Quanto è incredibile che qualcuno che è stato inventato possa risultare così reale da insegnare qualcosa?
"Chi tende continuamente verso l'alto, deve aspettarsi prima o poi d'essere colto dalla vertigine. Che cos'è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è qualcosa di diverso dalla paura di cadere. La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura."

Ma la cosa forse ancora più sorprendente e meravigliosa sapete qual è?
Kundera entra nel romanzo. In quanto autore, lui ci parla direttamente; commenta, spiega, e sottolinea che la sua storia è fatta di carta e inchiostro, che i personaggi sono nati dalla sua penna. E così facendo, invece di togliere realismo al suo romanzo, lo aggiunge. Perché quello che ci troviamo di fronte è un autore in carne ed ossa, che in prima persona si rivolge a noi, senza maschere né finzioni. Ci dice: "I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità che non si sono realizzate. Per questo voglio bene a tutti allo stesso modo e tutti allo stesso modo mi spaventano: ciascuno di essi ha superato un confine che io ho solo aggirato."

Kundera abbatte il muro tra autore e lettore e si espone.
E allora cos'altro si può fare se non ripagarlo concedendogli la nostra fiducia? 

L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera {"Recensione" no-spoiler} Felice con un libro
Milan Kundera

Una storia quindi, tre personaggi, tante vicende e tanti sentimenti, e un autore, che parla della sua opera. Vi ho già detto quanto sia appassionante e avvincente, ma ve lo ripeto. Posare il libro risulta difficile perchè non se ne ha mai abbastanza, perchè si vuole continuare a scoprire cos'altro ha da dirci sulla vita e su di noi.
Sappiate che non mancano rimandi ad alcune teorie filosofiche, ma sono esposti in uno stile talmente semplice, così come ce le spiegherebbe un amico, da risultare illuminanti, addirittura divertenti in alcuni momenti!

Il linguaggio di Kundera infatti è l'opposto di ciò che immaginavo: diretto, alla mano, mai complesso e mai reticente. Se non mi credete leggete un po' la citazione seguente:

"Senza alcuna preparazione teologica, spontaneamente, capivo quindi già da bambino l'incompatibilità tra la merda e Dio e, di conseguenza, anche la discutibilità della tesi fondamentale dell'antropologia cristiana secondo la quale l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio. O l'uno o l'altro: o l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio e allora Dio ha gli intestini, oppure Dio non ha intestini e l'uomo non gli assomiglia."

Capirete quindi che non scherzo quando dico che con questo libro ci si diverte, ci si dispera, si riflette, si provano talmente tante emozioni che risulta difficile parlarne, far capire agli altri che tipo di esperienza è. L'unico modo che avete per rendervene conto è leggerlo.

"L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazioni. Come un attore che entra in scena senza aver mai provato. Ma che valore può avere la vita se la prima prova è già la vita stessa?"

Ogni volta che pensavo che il libro avesse raggiunto la perfezione, l'autore riusciva a stupirmi nel capitolo successivo con qualcos'altro di ancora migliore. L'insostenibile leggerezza è un romanzo che non si ripete mai, ma aggiunge sempre.

Vi prego leggetelo, provateci, perché se avete anche solo una piccola possibilità di ricavarne quello che ne ho ricavato io, allora ne vale mille volte la pena.
Io sono rimasta folgorata e avrei voluto che non finisse mai, e voglio sperare che sarà così anche per voi, quindi ve lo consiglio con tutto il cuore.

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Spero siate felici del ritorno dell'appuntamento del lunedì con le recensioni e ci tengo a ringraziarvi tantissimo per il vostro appoggio.
Se avete consigli su altri romanzi di Kundera che potrei leggere fatevi avanti!

Vi mando come sempre un bacione,
Silvia 💖

Commenti

  1. Devo ammettere che anch'io sono sempre stata scettica di fronte a questo libro, ma dopo la tua recensione, non posso che cambiare idea.

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    1. Mi fa molto molto piacere sentirtelo dire! Vai buttati senza paura e vedrai che non te ne pentirai :) Buona lettura!! Bacioni

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