La signora delle camelie – Alexandre Dumas {Recensione no-spoiler}

Vi basteranno una ventina di pagine.
Vi basteranno una ventina di pagine per capire che vi eravate sbagliati, che quella che avete di fronte non è una storiella d’amore dolce e tenera, che non è una lettura leggera, che l’autore pur essendo giovanissimo è molto più avanti della mentalità del suo tempo ed è in grado di scrivere una storia reale, che insegna e commuove, che risveglia la coscienza. Vi basteranno una ventina di pagine per capire che La signora delle camelie di Alexandre Dumas (figlio dell'Alexandre Dumas de Il conte di Montecristo) è un piccolo gioiello, meraviglioso.

La signora delle camelie – Alexandre Dumas {Recensione no-spoiler} Felice con un libro
La signora delle camelie - Alexandre Dumas (figlio)
Data pubblicazione: 1848
Pagine: 227 (edizione Mondadori)

Questa è una storia d’amore sì, ma è soprattutto una storia di compassione, di umanità e sacrificio. È una storia che sembra scritta per provocare il perbenismo e le maschere della società francese dell’800, e infatti non è stata esentata da critiche feroci da ogni dove. Eppure il pubblico l’ha subito amata. Sarà perché ci ha visto la verità?


Alexandre Dumas ha deciso di scrivere la storia di una giovane cortigiana francese. E ha voluto così dimostrare che anche coloro che vengono disprezzati, additati, disumanizzati, possono avere sentimenti puri e onesti, possono riscattarsi e persino diventare migliori di quelle male lingue che tanto elogiano la propria moralità.
L’autore aveva solo 24 anni! 24 anni e ha deciso di essere coraggioso, di sfidare le convenzioni e le dicerie; ed è stato ripagato, partorendo uno dei migliori classici di sempre, almeno per me.

"Non vedete che non altro aspettano se non una mano amica che le mendichi e ridoni loro una convalescenza del cuore?"

Alexandre inizia la sua opera con un narratore che ci parla in prima persona, lui stesso, e che già nelle prime righe dichiara: “Non essendo ancora nell’età dell’invenzione, mi accontenterò di raccontare”. Egli sfrutta la sua giovane età e la sua inesperienza per dare valore alle sue parole (genio!) e afferma che tutto ciò che scriverà è vero, realmente accaduto. E in effetti, ciò è in parte la verità: il romanzo è stato ispirato all’autore dalla breve storia d’amore avuta con la cortigiana Marie Duplessis (nel ritratto qui sotto) che, ne La signora delle camelie, diventa Margherita Gautier.

Marie Duplessis Alphonsine Duplessis La signora delle camelie – Alexandre Dumas {Recensione no-spoiler} Felice con un libro
Marie Duplessis

La cosa bella è che, ancora prima di incontrarla, di conoscere Margherita, il lettore ha pienamente il tempo di innamorarsi a prescindere di questa lettura. Il narratore infatti esprime ampiamente la propria posizione e il proprio pensiero sul soggetto trattato, dimostrando una mente aperta e compassionevole, capace di vedere il bene anche dove la società non osa guardare. Chi siamo noi, con le nostre maschere, i nostri sotterfugi e l’amore per l’apparenza, chi siamo per elevarci a giudici di una parte dell’umanità?

"Un giorno, andando alla prefettura per ritirare un passaporto, vidi in una via adiacente una giovane accompagnata da due guardie. Ignoro che cosa avesse fatto, solo questo so di lei: piangeva calde lacrime baciando un bimbo di pochi mesi, che per il suo arresto doveva lasciare. Da quel giorno non ho più saputo disprezzare una donna, a prima vista."

Le parole di Dumas scaldano il cuore e mettono in chiaro fin da subito l’intento di questo libro. Il suo è un modo di pensare moderno, i suoi discorsi potrebbero non apparire scontati nemmeno nella società odierna, figuriamo nell’800 francese, nella società brillante e alla moda della Parigi del tempo. E la critica a questa società è evidente in tutto il romanzo, ma la speranza non abbandona mai l’autore, che mostra come sia sempre possibile trovare persone buone e pure.

Dopo queste meravigliose premesse, dopo aver scoperto il nobile pensiero e intento dell’autore, non rimangono che un’immensa voglia e curiosità di conoscere la nostra Margherita e la sua storia. Curiosità costretta ad aumentare e farci procedere spediti, perché il suo ingresso nella vicenda non sarà canonico.

Ecco infatti quello che succede: il narratore ci trascina all’interno di un lussuosissimo appartamento pieno di ornamenti e oggetti di ogni sorta, ognuno con delle iniziali diverse incise sopra; sono quelle degli amanti della proprietaria. Scopriamo infatti di essere nella casa di una cortigiana ormai scomparsa, i cui averi saranno messi all’asta per saldare alcuni debiti, ed è qui che ci imbattiamo per la prima volta in quel nome: Margherita. Subito dopo conosciamo Armando, un giovane distrutto dal dolore per la perdita dell’amata, il cui ardore è talmente elevato, la cui innocenza e onestà sono talmente manifeste, che è impossibile non credere nel sentimento che lo animava. Inutile dirvi che la donna amata è proprio lei, la nostra protagonista. È ancora una conoscenza indiretta quindi, tramite parole, gesti, avvenimenti, di altri personaggi, quella che facciamo di Margherita. Una ragazza bellissima che ama andare a teatro, con delle camelie bianche ma, talvolta, rosse.

"Dunque voi mi curereste?
Sì.
Sareste tutti i giorni accanto a me?
Sì.
E anche tutte le notti?
Sempre finché non v'annoiassi.
Che nome date voi a ciò?
Devozione."

E poi finalmente, ad Armando è affidato il compito di narrare la vera storia, e conosciamo la cortigiana Margherita Gautier in persona. Bella, affascinante, schietta, divertente, ma anche intelligente e disillusa, pienamente consapevole della sua posizione. La sua storia d’amore sarà per lei una sorpresa, un riscatto, una rinascita, ma anche un sacrificio. E confermerà tutto quello che avevamo già capito, sulla falsità, le maschere, l’ipocrisia dei molti, ma anche sulla possibilità di ritrovare la giusta via.

Una storia delicatissima nonostante la sua profondità, una storia avvincente che sbalza tra felicità e disperazione, struggente e commovente, ma a tratti divertente; una storia che fa arrabbiare e sognare, che fa gridare non è giusto ma soprattutto comprendere quanto l’amore sia in grado di mantenerci umani.

Margherita da questa storia ne esce vincitrice.

E anche Dumas, che ha guadagnato la fama perpetua. Verdi, tra l'altro, ha ispirato alla sua opera il dramma teatrale La traviata.

La signora delle camelie – Alexandre Dumas {Recensione no-spoiler}
Alexandre Dumas figlio

Ho finito, ma voi leggetelo davvero. Sappiate che non è entrato nella TOP5 del 2018 per un pelo. Spero di avervi convinti, in caso fatemelo sapere e se lo avete già letto ditemi la vostra!
Su instagram parlerò di Alexandre Dumas, della sua vita e di Marie, molto brevemente, in giornata; se vi va venite a leggere.

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Vi ringrazio come sempre e vi mando un bacione,
Silvia 💘

Commenti

  1. Ciao :) ho letto questo libro qualche tempo fa e ammetto di non essere riuscita ad apprezzarlo pienamente, però è sicuramente scritto benissimo.

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    1. Ciao :) mi spiace tu non sia riuscita ad apprezzarlo appieno, però sì, concordo sulla scrittura e per lo meno, a prescindere dai gusti personali, su quello si può andare sul sicuro! :)

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  2. È un romanzo bellissimo. È fra i miei libri preferiti ☺☺

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    1. Comprendo benissimo il perché peccato in Italia non si trovi nient'altro di Dumas figlio!

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  3. Non l'ho ancora letto, ma lo farò sicuramente.

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